In principio, la comunione


Secondo la tradizione ebraica, i grandi interventi di Dio accadono di notte: la creazione, la promessa ad Abramo, l'esodo dall'Egitto; anche il Messia arriverà di notte. Luca scrive che la nascita di Gesù a Betlemme avvenne di notte, e con essa ci fu l'aprirsi del cielo sulla terra, così salutato dagli angeli: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama" (cf 2,8-14). Fu naturale per i discepoli di Gesù leggere la sua nascita alla luce delle prefigurazioni della Scrittura, tra cui i versetti indicati oggi come antifona d'ingresso: "Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte giungeva a metà del suo corso, il tuo Verbo onnipotente, o Signore, è sceso dal cielo, dal trono regale" (cf Sap 18,14-15).
Nel mezzo della notte, quando tutto sembra davvero arrestarsi, tutto riparte: nel silenzio che avvolge la terra e i suoi abitanti, Dio pronuncia la sua Parola che rimette in circolo la storia; quando più intense sono le tenebre, l'Onnipotente accende "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" come dice san Giovanni. Per il mistero della santa notte di Natale, l'Eterno dimora in chi lo accoglie.
La celebrazione dell'Eucaristia respira ancora oggi la grazia di quella discesa, essendo abitata dall'immutata volontà di Dio di porre la sua tenda tra noi, "per indicarci la via della verità e prometterci la vita eterna".
Prima di condurre il lettore a conoscere fatti, luoghi e tempi della vita di Gesù, centro del Vangelo e della fede, san Giovanni premette una grandiosa sintesi che ne annuncia i temi principali. Dovendo annunziare la ri-creazione del mondo in Cristo, si collega alle prime battute del dialogo sviluppato tra Dio e l'uomo mediante le Scritture. Rifacendosi dunque all'esordio della Genesi: "In principio Dio creò il cielo e la terra", l'evangelista inizia il suo Vangelo così: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui". All'azione creatrice del "Verbo eterno" (v 1), fa seguito l'azione ri-creatrice del "Verbo incarnato", descritta al v 14 con la celebre affermazione: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi".
La comunità cristiana nel momento in cui celebra, afferma ciò che crede e nello stesso tempo diventa annunciatrice di ciò che crede. L'abitudine e la fretta ci rendono spesso privi della capacità di stupirci del dono grande che riceviamo: Cristo in noi, cibo per la nostra vita, sostentamento per il nostro cammino.
La comunione è il punto di partenza e il punto di arrivo della celebrazione eucaristica.

 




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