Fidarsi e affidarsi


La scena che il Vangelo mostra oggi Gesù in un atteggiamento maestoso che ricorda quello del risorto. L'evangelista passa, infatti, bruscamente dal titolo di "Maestro" a quello di "Signore" e Pietro "si getta alle ginocchia di Gesù": quest'appellativo e questa prosternazione ricordano quelle dei discepoli in occasione dell'Ascensione. Collocata nelle prime pagine del Vangelo, questa scena dice bene l'intenzione dell'autore. Invita a entrare nella lettura del Vangelo, confessando la vera identità di colui al quale i discepoli hanno creduto.
Luca, che è autore anche degli Atti degli apostoli, vede nell'episodio che gli proviene dai racconti dei fatti di Gesù ciò che avviene nella vita ecclesiale. L'insegnamento che i credenti hanno ricevuto viene da Gesù, il quale parlava alla folla desiderosa di ascoltare la sua parola. L'abbondanza della pesca evoca lo straordinario successo della predicazione apostolica e giustifica in anticipo l'audacia degli apostoli, i quali, diventati "pescatori di uomini", si spingeranno al largo per cercare di guadagnare al Cristo il maggior numero possibile dei loro ascoltatori. Questo compito potrebbe facilmente spaventarli. Ma Gesù dice loro: "Non temete". Questo basta per dare loro il coraggio di abbandonare tutto e "seguirlo", qualunque sia il loro passato. Un persecutore come Saul non è stato forse scelto per annunciare il vangelo? Ha potuto farlo con una determinazione un coraggio eccezionali perché la grazia di Dio era con lui ed egli si era dimostrato disponibile ad obbedire a ciò che il Signore gli chiedeva.
C’è un’unica regola: fidarsi del Signore e "sulla sua parola" tornare a gettare le reti dopo lunghe notti di lavoro infruttuoso. L'abbondanza improvvisa e inattesa del risultato svela la potenza di colui che è il maestro e il Signore della Chiesa. Egli è sempre presente, nella barca di Pietro. È normale che questa testimonianza concreta della sua presenza susciti un grande stupore. I profeti l'hanno sperimentato quando Dio li ha chiamati. Ma anche Maria è rimasta "turbata" all'annuncio dell'angelo (Lc 1,29).
La contemplazione di Cristo e la scena della pesca miracolosa ravvivano il coraggio, la fiducia e lo slancio missionario delle comunità cristiane che potrebbero andare in crisi per l'apparente inutilità degli sforzi sostenuti.

 




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