Ritorna al tempo fissato
Satana, che la bibbia rappresenta come il male assoluto è vinto da Gesù. Il vangelo tuttavia dice che ritorna. Sistematicamente accompagna la storia e, in certi momenti, in tutta evidenza. Nessuna generazione è risparmiata dall’orrore del male assoluto. Tocca a noi, in questi giorni. I commenti del mondo la chiamano follia. Certo, la guerra devastatrice è sempre follia. Il vangelo invece vi legge l’opera del diavolo (il divisore, colui che distrugge mettendo contro) oppure satana: il male totale. La follia è una malattia della mente, il male è un’opera umana di morte.
Nell’ora della tentazione occorre ritornare a “ciò che è scritto” dice Gesù: alla Parola di Dio.
Il Vangelo ci indica tre tipi di tentazioni e tre punti fermi (“Sta scritto”) per non cedere e disperare.
«Non di solo pane vivrà l’uomo!». C’è stato sicuramente un tempo dove abbiamo tutti messo gli interessi materiali prima di tutto, l’avere davanti all’essere. Ora ci accorgiamo che se ci allontaniamo da Dio ci viene a mancare anche il pane. Nella guerra c’è solo distruzione, miseria e fame. La preghiera dell’ebreo fedele, riportata dalla prima lettura: “Io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”, ci dice che la liberazione dalla guerra comincia dalla riconoscenza per i doni della terra. La guerra è un’ulteriore grave distruzione della natura. Ritornare a Dio è garanzia di vita e di futuro.
La seconda Parola riportata da Gesù riguarda l’assoluto di Dio per contrastare l’assoluto del male: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”. Dio è fedele: “Gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce”. La sua fedeltà, comprovata, continua anche oggi: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. Nell’ora buia che viviamo non abbiamo più parole per raccontare la nostra paura e la nostra preoccupazione. Nella settimana scorsa più volte la nostra chiesa si è riempita di tante persone invitate all’adorazione. Continueremo ancora.
Satana si prende gioco di Gesù e gli dice ancora: «Buttati giù, se sei veramente il Figlio di Dio… vedrai non ti capiterà nulla». è la banalità del male: la vita degli altri diventa un gioco, fino al massacro. Si porta l’arroganza all’estremo e si sfida la vita. La risposta è determinata: “Non tenterai il Signore Dio tuo”. Non pensarti onnipotente, sei una creatura. Non cercare di fare tu ciò che appartiene solo a Dio e non chiedere a Dio quello che devi fare tu. La guerra è talmente disumana che Dio solo può darci la pace. La pace del mondo tuttavia si costruisce solo assommando le nostre più piccole e quotidiane scelte di pace. Lo insegna la preghiera di Gesù in quel “come anche noi” che ripetiamo più volte al giorno. Si vince il male con il bene, domandandolo al Signore e operandolo con coerenza.
Siamo fragili nell’ora del male. Dio però è fedele. Con insistenza gli domandiamo: “Non abbandonarci alla tentazione. Liberaci dal male”.