La terra che svela i segreti di Dio
Secondo Gesù la terra, la natura, l’universo (“i cieli”) sono come un immenso libro aperto scritto da Dio e che parla di Dio. Tutto d’altra parte proviene da lui e il suo Spirito creatore riempie l’universo. Ascoltando parlare il Maestro, i discepoli più attenti hanno capito che “tutto è stato creato in Lui e per Lui”, Lui, il Figlio di Dio.
Il libro della Parola e il libro della Natura dunque si rischiarano reciprocamente. Per questo Gesù parlava in parabole ed esse sono talmente evidenti e chiare che non è necessario aggiungervi parole “religiose”. Ogni cosa parla di Dio.
“Ecco, il seminatore uscì a seminare...”. Quell’avverbio “ecco” è importante, stimola subito l’attenzione: seminare è l’azione di Dio! si tratta dei "misteri del regno dei cieli".
Il seme dice immediatamente il mistero di Dio in noi. Seminando un chicco di frumento nasce un germoglio di grano. Non spunta un altro vegetale ma esattamente quello di cui il chicco porta il codice. Stessa pianta, stesso genere. Tuttavia la nuova piante è unica è originale, non è una copia. Attraverso l’impollinazione è fecondata per essere la stessa pianta del suo codice ma non la medesima.
Come dire meglio l’azione di Dio in noi. Nei sacramenti il Padre mette in noi il “suo codice”. Anche noi diventiamo “divini”. Quel “codice” ci fa essere “altri Gesù Cristo” cioè cristiani. L’azione dello Spirito però ci fa unici, originali e liberi!
Il frumento diventa pane (come l’uva vino) solo passando attraverso la frantumazione della macina (o del torchio). Pane e vino, corpo e sangue di Cristo attraverso il dono dell’amore totale che è la croce. Così il pasto eucaristico diventa sacrificio e la croce l’immagine e il racconto di ogni storia d’amore.
La crescita e la maturazione di questo seme prodigioso dipendono dalla qualità del terreno che lo riceve, cioè dal modo in cui ciascuno accoglie e mette in pratica la Parola seminata dentro di lui. Questo richiede, a monte, un serio lavoro di dissodamento e una costante vigilanza, per evitare che il seme sia rubato o soffocato. Il Padre spande il buon seme a profusione, poiché nessuna porzione della sua proprietà deve essere abbandonata e lasciata incolta. Paziente, concede tutto il tempo necessario. Fiducioso, spera fino all'ultimo giorno che le terre più aride si aprano alla sua Parola. Tutti coloro che, a diverso titolo, lavorano per l'avvento del regno devono comportarsi allo stesso modo.
È, come dice Paolo, il tempo del laborioso parto dell'uomo e dell'intera creazione.