Al servizio delle folle


Quando meditano sulla storia della salvezza, i credenti scoprono un Dio è sconvolto dalle sofferenze dei suoi figli ed è sempre pronto a perdonare il loro peccato.
Quest'amore compassionevole, chiamato "misericordia", spinge Dio a prendere continuamente iniziative sempre più audaci e inattese per ristabilire l'alleanza compromessa.
Nella memoria del popolo eletto, la liberazione dalla schiavitù di Egitto resta l'evento fondatore, nel corso del quale esso ha fatto l'esperienza dell'amore di Dio nei suoi confronti.
Il Signore lo ha riunito attorno a sé. Attraverso molte disavventure, senza lasciarsi mai scoraggiare dalla sue molteplici e gravi contraddizioni, preservandolo dai pericoli, procurandogli nel deserto cibo e bevanda, egli lo ha condotto fino alla terra promessa.
Questa tenerezza divina evoca l'immagine del Dio-pastore, cantato dal salmo 23.
Quando Gesù scende dalla montagna dove, secondo Matteo, ha pronunciato il suo lungo discorso inaugurale, grandi folle lo seguono su una strada costellata di miracoli: molte guarigioni, fra cui soprattutto quelle di un lebbroso, del servo del centurione romano, della suocera di Pietro, di un paralitico, di una donna inferma, di due ciechi e di un indemoniato muto; espulsione del demonio che tormentava due uomini; tempesta sedata. Uscendo da Cafarnao. Strada facendo, sosta nelle sinagoghe delle città e dei villaggi per proclamare la buona novella del regno. Gesù ha fatto tutto questo mosso da pietà per le folle stanche e sfinite, "come pecore senza pastore". Vedendole, il suo cuore ne resta sconvolto, come quello di Dio.
Affinché il maggior numero di persone possibile possa incontrare questa misericordia, egli sceglie dodici dei suoi discepoli e li manda, con i suoi stessi poteri, a proclamare il suo messaggio, a guarire i malati e a scacciare i demoni. Non li chiama "pastori", ma "operai della mèsse" che Dio fa germogliare attraverso la Parola. Vi è, infatti, un solo pastore, il Cristo morto per le folle straziate dal peccato. È lui che salva dalla collera divina, giustifica e riconcilia con il Padre, ridona la vita. Scrivendo tutto questo, Matteo ricorda alle comunità cristiane di tutti i tempi che la Chiesa ha la missione di testimoniare, con le sue azioni, la misericordia di Dio in mezzo alle folle, in conformità all'insegnamento e all'esempio del Signore.

 




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