Modello di famiglia


La festa della santa famiglia è, anzitutto, la celebrazione del mistero dell’incarnazione, di cui essa evidenzia la concretissima realtà.
Portato nel grembo di una donna, il Figlio di Dio si è formato ed è nato come tutti gli altri bambini. Durante gli anni di quella che viene chiamata "la vita nascosta", gli anni più lunghi della sua esistenza terrena, Gesù è cresciuto come tutti gli altri bambini e in condizioni simili alle loro, in una famiglia che apparentemente non si distingueva in nulla dalle altre. Egli ha ricevuto dai suoi genitori e dal suo ambiente un’educazione paragonabile, su ogni aspetto e in tutti i campi, a quella dei ragazzi di Nazaret. È da loro che ha imparato, cominciando a balbettare, le parole della lingua nella quale avrebbe annunciato in seguito la buona novella e rivelato i segreti del Padre. Come gli altri bambini, ha conosciuto progressivamente e per esperienza le pene e le gioie della vita quotidiana delle persone semplici, che traspaiono, in particolare, dagli esempi e dai paragoni disseminati nelle sue parabole. Alla scuola dei suoi genitori e osservando la vita quotidiana, egli ha misurato il valore umano e il peso di eternità delle cose più semplici, apparentemente insignificanti, o di quelle più banali. Le ha santificate, prima di insegnare che la fedeltà con cui si compiono avrà una ricompensa che supera qualsiasi merito.
La liturgia si rivolge al Padre, che nella santa Famiglia ci ha dato un vero modello di vita, e gli chiede che "nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore". Vero modello sì ma non certo secondo le fantasie di oggi dove tutto dovrebbe essere "delizioso" carino" e soprattutto facile. La famiglia di Gesù è stata fin dall'inizio piena di dubbi e di problemi anche drammatici. Dubbi di Giusesppe verso Maria ("Ripudiarla?"), di Maria verso l'Altessimo ("Ma come è possibile?"), di Giuseppe e Maria verso Gesù (Perchè ci ha fatto questo?). Poi condizioni di vita sempre difficili: lunghi viaggi, alberghi chiusi, freddo e gelo. e più ancora fuga dalla propria terra, con le stesse cause dei barconi di oggi: la minaccia e il terrore della violenza, l'insicurezza e la paura.
Il modello sta qui: vincere il dubbio con la fede, le sventura della vita con la Grazia.
Si testimonia così la fede come forza della vita: a volte, penando e tribolando, ma ciò nonostante amando.
La condizione normale è avere tanti problemi, il prodigio della fede è trovare la forza per affrontarli.
L'ASG è un fermento di idee e di novità. Presto saranno evidenti!
Buon anno!

 




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